Quella che si è appena conclusa è stata la settimana più “ricca” di tutta la stagione rosanero.
Dalla nomina del nuovo Presidente, è stato un susseguirsi di incontri con le autorità locali, conferenze, comunicati e articoli su stampa sportiva e non solo.
Fino a ieri, giorno in cui Baccaglini è uscito dagli schermi radar palermitani, in molti si son dati da fare alla ricerca di storie e notizie o qualche scoop sulla sua esperienza finanziaria e ben poco è stato trovato. In compenso, il web è strapieno di “gossip” sulla sua vita privata e pubblica.
Quelle del Presidente “in pectore”, in particolare, hanno riattivato l’interesse di tutti. La novità, in casa rosanero ha riavvicinato stampa e tifosi facendo, in breve, montare l’entusiasmo come la panna. Aver sventolato ai quattro venti quello che sarà il futuro “radioso” del nostro Palermo ha riacceso il cuore di molti tifosi, ormai stanchi delle “chiacchiere” trite e ritrite di Zamparini e ripuntato i riflettori sul nostro Palermo.
Ad ogni suo intervento ha rimarcato la sua capacità operativa per metter mano ai progetti: rilanciare il brand “Palermo” e realizzare stadio e centro sportivo.
Con un ego degno del miglior Zamparini, ha dato sfoggio della sua abilità comunicativa e lanciato numerosi appelli alla ricerca di fiducia “incondizionata”, senza svelare mai nulla sulle sue capacità di trader dell’alta finanza o di chi possano essere i suoi partner. Magari è giusto così, non dimentichiamo che siamo in presenza di un investimento che grava sul “Gruppo Zamparini” mica alla trattativa relativa all’acquisizione del solo nostro Palermo che, dovrebbe stare in rapporto 1:10 in una scala di valori stimata per approssimazione e relativa all’operazione nel suo complesso generale.
Il successo ottenuto sul web che gli ha fatto maturare l’onorificenza di “Presidente Social” non si è tradotto, tuttavia, in un analogo successo di pubblico allo stadio. A distanza di pochi giorni, il riscontro mediatico e la realtà sono entrati in parziale conflitto. il fuoco di paglia si sta spegnendo. La sconfitta di domenica sera contro la Roma del sor Luciano (un ex di Zamparini) ci ha detto che “l’oggi” richiede un minimo di concretezza per meglio rispondere alle aspettative della gente.
Qualcuno gli spieghi, magari in inglese, che belle parole e buoni propositi non possono bastare ad alimentare un flebile e labile entusiasmo. In questi ultimi anni, purtroppo, una mano sapiente ha inspessito il cuore dei tifosi rosanero e la diffidenza che lo ricopre è troppa, tanta da non poter essere debellata dalla sola professione di fede di essere il “Principe Azzurro“.
Serve un segnale reale, semplice e immediato. Un gesto concreto che diradi l’ombra di Zamparini si proietta su Viale del Fante dal lontano Friuli. Un semplice gesto, anche quasi simbolico, che ci dia speranze per il futuro, quel futuro che Baccaglini ci ha promesso sinora “a parole”.
Non chiediamo spese pazze, ci basterebbe un giocatore svincolato, pronto, da inserire in organico per dar maggior sostanza a una squadra di ragazzini che, pur dando fondo alle loro giovani forze, in queste circostanze peccano di quella continuità ed esperienza sul campo da gioco come, del resto, nella vita (la salvezza quasi miracolosa dell’anno scorso ce lo testimonia).
Principe Paul … se ci sei, batti un colpo!
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