“E’ morto Leandro D’Agostino, il ‘padre’ della prima chat del Palermo” … il nostro saluto.
“Era il 2 settembre 1999, ormai un’era fa, quando nacque la prima chat dedicata interamente al Palermo. Non c’era ancora Sky, Messenger, né Facebook, figuratevi Whatsapp. E internet era roba di pochi. La notizia è che adesso il padre del ‘muro’ del Pianeta rosanero, non c’è più. Leandro D’Agostino si è spento dopo una lunga malattia. Se n’è andato in silenzio, a Roma.
Un tifoso, un pioniere, un sognatore. Innamorato cronico del Palermo, per tutti era ‘lo Zio’. Era diventato negli anni un punto di riferimento per il mondo rosanero. Per i supporter che vivevano la loro fede in città, e quelli invece costretti a tifare dall’altra parte del mondo. In quella storica chat creata dallo ‘Zio’ c’era chi mandava messaggi dagli Stati Uniti e chi interagiva dall’Australia. Roba da pazzi, quasi 20 anni fa, quando il Palermo navigava in C e colmare la ‘sete’ di notizie sul Palermo era un’impresa. Per cui quell’appuntamento, in quel ‘muro’, era diventatato appuntamento fisso per centinaia di tifosi.
Lo ‘zio rosanero’ se ne va e i ‘pianetandi’, quelli che lo conoscevano bene ne piangono la triste scomparsa con immenso dolore. Quel ‘muro’ – che si è sbriciolato negli anni – era stato costruito con autentica passione, fino a cadere a causa di insulti, minacce, parolacce. Per colpa del tempo che passa. E per l’avvento delle nuove diavolerie moderne. Ma quella chat è rimasta nella storia. Con sua notte più bella: 29 maggio 2004, quella dello storico ritorno in A.
Con la morte di D’Agostino se ne va un grande tifoso del Palermo, ma anche un pioniere. Che aveva visto prima di tutti le devastanti potenzialità di internet applicate al tifo”.
Così ha scritto Alessandro Bisconti su “Libero 24×7”. Ha scritto dello “Zio” col cuore e a lui ci associamo noi di “Palermo F.B.C. 1900” che, in tempi passati, abbiamo avuto modo di incontrare Leandro D’Agostino in curva, tra i suoi “planetandi”. Un tifoso come pochi, lo “Zio”, di “vecchio stampo” come, forse, non ne nascono più in questi tempi “globalizzati”. Ha conosciuto un calcio diverso, certamente più genuino, umano, rispetto a quello che si pratica oggi. Un calcio, quello attuale, nel quale persone come lui forse stentano a riconoscere il gioco che tanto hanno amato in gioventù.
Con Leandro D’Agostino se ne va un altro pezzo del nostro Palermo perché una Società sportiva, non è composta soltanto da chi la gestisce o da chi scende in campo. Una Società sportiva e, soprattutto, una Società calcistica è molto di più perché è composta anche dai tanti tifosi che in essa si identificano. Tifosi che si incastonano nel tessuto stesso e nei colori delle sue maglie che indossano gli undici interpreti dei nostri impalpabili sogni di fine settimana.
Sono certo che se esistesse materialmente un muro della memoria rosanero, lo “Zio” vi troverebbe certamente un posto di assoluto rilievo perché era qualcosa di più di un normale tifoso.
Ciao, Leandro, e lassù non togliere la tua maglia perché il nostro “rosa” è di casa sia tra gli angeli, sia tra le nubi dei nostri tramonti siciliani …
“Palermo F.B.C. 1900”
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